di Mario De Rosa
Ricordo delle sere di montagna
l’allegro fuoco dalle giocose fiamme
i visi disegnarci
mentre attonite stelle
oltre il buio degli alberi,
di lupi assassini, le storie
ascoltavano, ed un brivido
freddo io sentivo.
La capanna di frasche
e di lamiere, con il fuoco
brillavano; per dormire
giacigli improvvisati,
fino ai morsi d’un livido
albeggiare, che richiedeva
altra legna, altro tepore.
E ti rivedo sul sentiero
dei ricordi, coi tuoi vaccari,
zio, e ho nostalgia
di quella vita vera, di gente
buona e rude, come il vento
che scuote i rami quand’è sera,
e spande effluvi di nuova
primavera.